Descrizione
Edificata in tempi immemorabili, la chiesa di San Valentino è nominata per la prima volta in un codice appartenuto un tempo alla chiesa di Santa Maria Maggiore di Bussolengo, in esso si dice che nell’anno 1339 un sedicente Gilberto vescovo di Tiberiade avrebbe riconsacrato il 12 aprile la chiesa violata da soldatesche veneziano-fiorentine o bavaresi in lotta con gli Scaligeri.
Nel 1391 il vescovo di Verona Giacomo de Rossi concede ai Disciplini il permesso di restaurarla, farne la sede della Confraternita e costruirvi, in luogo annesso, un ospedale per la cura dei viandanti e dei pellegrini.
Nella prima metà del XV secolo essa è già arricchita di due splendidi cicli di affreschi, uno all’interno e l’altro all’esterno, narranti le storie di San Valentino.
Sotto il portico a sud, antecedente ai due cicli, vi è la grande, mirabile Crocefissione del XIV secolo.
Nel 1567 il vescovo Agostino Valerio la trova ben tenuta dai Disciplini esine cura cioè priva di un presbitero titolare. Nella circostanza ordina il rifacimento della predella dell’altare maggiore. Alla fine del XVI secolo vi sono all’interno quattro altari: l’altare maggiore, l’altare della Beata Vergine, l’altare della Pietà e l’altare di San Giacomo.
È del 1595 la prima notizia dell’esistenza del Sepolcro o Compianto del Cristo morto e di portici all’esterno della chiesa nonché di un altare sul quale si celebra in diebus sancti cioè nei giorni della festa del santo.
Ora la chiesa, prezioso scrigno d’arte e di ricordi, vetusta e fascinosa nei suoi più che sette secoli di vita, continua a tessere la storia del paese nell’odor del fumo di candela, nei rosari dei devoti, nelle messe e nel curioso sguardo dei turisti.
Modalità d'accesso
La struttura è accessibile.
Orari
Gli orari di apertura dipendono dalle messe/cerimonie.
Costi
Gratuito.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 2 febbraio 2024, 11:51